lunedì 25 novembre 2013

Francesca Prestia canta la forza delle donne calabresi


  Nella giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne 

 Il video di Francesca Prestia cantastorie calabrese per amore delle donne


Francesca Prestia, Cantastorie calabrese che gira l’Italia con la Ballata di Lea dedicata a Lea Garofalo, uccisa dalla 'ndrangheta. Da quest’anno con il Miur in tutte le scuole italiane.









Francesca Prestia, due lauree, un diploma al conservatorio, esperienza nel canto gospel, insegnante, è una cantastorie calabrese. Anzi, a' cantastorij. Oggi l'unica donna a tenere in vita una tradizione musicale e di denuncia al sud, sulla scia di altre grandi interpreti del passato . Da 10 anni Francesca non solo si dedica al recupero e alla riproposizione della tradizione musicale calabrese, raccogliendo paesino per paesino i testi degli anziani, ma soprattutto compone. «Va benissimo cantare di episodi del passato importanti per il sud come di Salvatore Giuliano o dei briganti, ma i veri cantastorie hanno il compito di fare cronaca con le loro ballate, oggi nessuno canta il presente e allora bisogna comporre». Così è nata La ballata per Lea, e così sono nate tutte le altre strofe che Francesca Prestia ha composto e porta in giro per le piazze con tanto di teli dipinti da un anziano pittore calabrese sulla base dei suoi bozzetti. Le sue canzoni sono tutte dedicate a donne. Come quella sulla brigantessa Generosa Cardamone che non ha mai sparato ma rubava ai latifondisti per sfamare i poveri. O la baronessa di Carini o ancora Franca Viola, la giovane di Alcamo che nel 1965 rifiutò il matrimonio riparatore con uno dei suoi violentatori, facendolo anzi arrestare in un processo che segnò i costumi dell'Italia. È una scelta precisa e consapevole quella di Francesca, anzi una scelta politica. «Il mio repertorio è dedicato a quelle che io chiamo le querce del Meridione: figure femminili straordinarie che nel loro piccolo si sono ribellate a sistemi di sopraffazione e inservilimento.  


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