Nella giornata
internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne
Il video di Francesca
Prestia cantastorie calabrese per amore delle donne
Francesca
Prestia, Cantastorie calabrese che gira l’Italia con la Ballata di
Lea dedicata a Lea Garofalo, uccisa dalla 'ndrangheta. Da quest’anno con il
Miur in tutte le scuole italiane.
Francesca Prestia, due
lauree, un diploma al conservatorio, esperienza nel canto gospel, insegnante, è
una cantastorie calabrese. Anzi, a' cantastorij. Oggi l'unica donna a tenere in
vita una tradizione musicale e di denuncia al sud, sulla scia di altre grandi
interpreti del passato . Da 10 anni Francesca non solo si dedica al recupero e
alla riproposizione della tradizione musicale calabrese, raccogliendo paesino
per paesino i testi degli anziani, ma soprattutto compone. «Va benissimo
cantare di episodi del passato importanti per il sud come di Salvatore Giuliano
o dei briganti, ma i veri cantastorie hanno il compito di fare cronaca con le
loro ballate, oggi nessuno canta il presente e allora bisogna comporre». Così è
nata La ballata per Lea, e così sono nate tutte le altre strofe che Francesca
Prestia ha composto e porta in giro per le piazze con tanto di teli dipinti da
un anziano pittore calabrese sulla base dei suoi bozzetti. Le sue canzoni sono
tutte dedicate a donne. Come quella sulla brigantessa Generosa Cardamone che
non ha mai sparato ma rubava ai latifondisti per sfamare i poveri. O la
baronessa di Carini o ancora Franca Viola, la giovane di Alcamo che nel 1965
rifiutò il matrimonio riparatore con uno dei suoi violentatori, facendolo anzi
arrestare in un processo che segnò i costumi dell'Italia. È una scelta precisa
e consapevole quella di Francesca, anzi una scelta politica. «Il mio repertorio
è dedicato a quelle che io chiamo le querce del Meridione: figure femminili
straordinarie che nel loro piccolo si sono ribellate a sistemi di sopraffazione
e inservilimento.